Introduzione
Lo smart working ha rivoluzionato il modo di lavorare, ma ha anche introdotto nuove sfide in termini di sicurezza informatica. Lavorare da casa significa spesso accedere a dati sensibili al di fuori dell’infrastruttura aziendale, con rischi legati alla privacy e alla protezione delle informazioni. Vediamo le buone pratiche e gli strumenti utili per proteggere i dati nel lavoro da remoto.
Rischi principali dello smart working
- Utilizzo di reti Wi‑Fi domestiche non protette
- Accesso a dati aziendali da dispositivi personali (BYOD)
- Mancanza di aggiornamenti software o antivirus
- Possibili attacchi phishing via email
- Accesso non autorizzato da parte di familiari o terzi
Obblighi normativi
In Italia, il datore di lavoro è tenuto a garantire la sicurezza anche nel lavoro da remoto. È fondamentale:
- Fornire una corretta informativa sui rischi
- Adottare misure organizzative e tecniche adeguate
- Rispettare il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR)
Buone pratiche per la protezione dei dati
1. Connessione sicura
- Utilizzare una VPN (Virtual Private Network) per criptare il traffico
- Evitare l’uso di Wi‑Fi pubblici o poco sicuri
- Configurare correttamente il router domestico con password robuste e crittografia WPA2 o superiore
2. Sicurezza dei dispositivi
- Utilizzare dispositivi aziendali dedicati oppure separare i profili personali da quelli lavorativi
- Installare antivirus e software di protezione
- Attivare l’autenticazione a due fattori (2FA) su tutti gli account
- Tenere sempre aggiornati i sistemi operativi e i programmi
3. Gestione delle password
- Usare password lunghe, complesse e uniche per ogni servizio
- Affidarsi a un password manager per gestirle in sicurezza
4. Protezione dei documenti
- Salvare e condividere i file solo su piattaforme cloud sicure
- Assegnare i permessi di accesso in modo controllato e temporaneo
- Evitare il salvataggio di documenti aziendali su supporti non protetti
5. Formazione e consapevolezza
- Sensibilizzare i dipendenti sui rischi legati alla sicurezza informatica
- Fornire linee guida chiare su comportamenti sicuri da adottare a casa
- Simulare campagne di phishing per testare la reattività del team
Approccio strategico: Zero Trust e Privacy by Design
- Adottare un modello Zero Trust: nessun accesso è considerato sicuro per default, ogni richiesta deve essere verificata
- Progettare strumenti e processi con la sicurezza al centro (Privacy by Design)
Conclusione
La sicurezza nel lavoro da remoto non dipende solo dalla tecnologia, ma da un insieme di comportamenti, strumenti e strategie aziendali. Investire nella protezione dei dati significa tutelare il business e garantire continuità operativa in un mondo del lavoro sempre più flessibile e digitale.
Fonti consultate
- Wikipedia – Sicurezza informatica
- Wikipedia – Privacy by Design
- Wikipedia – Bring Your Own Device
- Heimdal Security – Remote Work Security
- JTP Informatica – Smart working e protezione dati
- People S.p.A. – Sicurezza e smart working
- Garante Privacy – Controlli a distanza e geolocalizzazione
- InSic – GDPR e smart working
- Arxiv – Security challenges in remote work
- Dir.texas.gov – Cybersecurity practices for remote work
- Allsecure – Cybersecurity best practices for remote teams
- NC.gov – Cybersecurity while working remotely